Gli alimenti trasformati sono poveri di nutrienti?
Spesso si sente parlare degli alimenti trasformati o lavorati in maniera totalmente negativa. L’affermazione più comune è che la lavorazione li modifica negativamente, distruggendo importanti sostanze nutrienti e rendendo il prodotto alimentare finito di qualità inferiore rispetto al suo simile non lavorato. A questo si aggiunge il discorso degli additivi, considerati dalla massa, indispensabili per ottenere un prodotto trasformato dall’industria. Tralasciando il problema degli additivi, che vanno sempre limitati anche se spesso sono accompagnati da allarmismi ingiustificati, l’utilizzo delle elevate temperature può comportare la perdita di vitamine e altre sostanze ritenute benefiche e protettive per il nostro organismo oppure possono formarsi delle sostanze sgradite, vedi l’acrilammide (ricordi, ne abbiamo parlato qui), addirittura dannose per le cellule.
Gli alimenti cotti, quindi, sono di certo depauperati rispetto alle materie prime da cui derivano e di aspetto e sapore diversi dal prodotto di partenza. Ma avete mai provato a mangiare una bistecca o un filetto di merluzzo crudi?