L’esperto risponde: gli alimenti light aiutano a dimagrire?
Nei supermercati l’offerta di alimenti light, lanciati negli anni ’80, è cresciuta in maniera esponenziale: formaggi, condimenti, salsicce, margarine, bibite, biscotti…la lista di prodotti che vantano la dicitura light è molto lunga, basti pensare che circa il 70% dei prodotti alimentari esiste anche in versione “leggera”.
Questi particolari prodotti hanno attirato subito l’attenzione (ed i favori) di coloro che desiderano perdere peso. O, semplicemente, di chi crede di fare una scelta più salutare tagliando alcune componenti indesiderate.
Ma sono veramente utili per recuperare o mantenere il proprio peso forma? E soprattutto, possiamo considerarli più salutari? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Stando alla normativa europea, un prodotto può essere definito light se presenta un contenuto energetico inferiore di almeno il 30% rispetto a quello tradizionale. In altre parole, una ricotta light contiene almeno il 30% di calorie in meno rispetto alla sua versione standard: ad esempio, 105 vs 150 kcal.
Si crede erroneamente che rivolgersi ad alimenti light possa essere la scelta giusta per restare in forma: è davvero così?
Come si fa a ridurre l’apporto calorico di un alimento? Semplice: è sufficiente operare una restrizione del contenuto di zucchero o di grassi. Nel primo caso, lo zucchero viene sostituito da edulcoranti (naturali o di sintesi) privi di valore energetico. Nel secondo caso, la riduzione del contenuto lipidico viene compensata da un aumento di acqua o dall’utilizzo di surrogati del grasso, come miscele proteiche o di carboidrati. Et voilà, ecco pronta la nostra prelibatezza in sembianze light!
In teoria, dunque, non vi è dubbio sul fatto che un prodotto light possa aiutare a ridurre la quantità di calorie introdotte. D’altronde è ovvio che sia così, dal momento che contiene meno energia del corrispettivo tradizionale. Ma gli alimenti light sono sempre più vantaggiosi dei loro pari non light? Dove sta l’inghippo?
Come spesso accade, il nostro primo nemico…siamo noi stessi! La convinzione di assumere meno calorie può allentare la morsa dei freni inibitori, inducendoci erroneamente a consumarne una porzione addirittura maggiore. Eh già, la nostra percezione può giocare brutti scherzi!
E non è affatto vero che i prodotti light “non facciano ingrassare” o possano essere consumati liberamente. Mangiare alimenti light, infatti, non può garantire di per sé una riduzione del peso corporeo se alla scelta di questi prodotti non si accompagna la consapevolezza che è indispensabile modificare le proprie abitudini alimentari.
Anzi, proprio la preferenza accordata ai prodotti light può sfociare in abitudini scorrette. In particolare, vi è il rischio di incentivare il consumo eccessivo di alcune categorie alimentari, comportamento assai diseducativo per i più piccoli. Infatti, nonostante la riduzione in grassi, un dessert o una crema al cioccolato rimangono pur sempre alimenti ad alto contenuto energetico, di cui è auspicabile moderare l’assunzione.
Infine, dal momento che gli alimenti sono l’unico veicolo di principi nutritivi indispensabili per far funzionare correttamente il nostro corpo, un altro aspetto da non trascurare, al di là del mero contenuto in calorie, è la qualità nutrizionale del prodotto che acquistiamo.
Nei processi di trasformazione che portano ad alleggerire il carico di zuccheri o grassi possiamo assistere ad un ammutinamento da parte di vitamine ed acidi grassi essenziali. Senza tralasciare che si aggiungono svariati additivi che, sebbene innocui per la nostra salute alle normali dosi di impiego, non forniscono sostanze utili e vantaggiose.
L’unico modo per scegliere il cibo più adatto alle nostre esigenze rimane sempre lo stesso: leggere l’etichetta. E forse ci convinceremo tutti che molto spesso è meglio poco che light.
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